Pendini Fulvio

Trattativa privata + 39 3474670115

disegnato da Fulvio Pendini e realizzato da Elio Schiavon

Tavolo in ceramica con gambe  in metallo laccato nero.

 

BIOGRAFIA

Padova (1907-1975).  
Una città avvolta dal solenne manto della notte. Ombre che s'intersecano lungo i viali, annidandosi sotto i portici.


Una luna piena rischiara alcuni vicoli, evidenziando la Basilica di Sant'Antonio. Architetture schiacciate, prospettiva assente, colori tersi, privi di vibrazioni atmosferiche. È la "Città antica" di Fulvio Pendini, ispirata alla Padova della Cappella degli Scrovegni, importante centro economico ed artistico del Trecento italiano, quella stessa città che, oggi, in occasione del centenario della nascita, dedica al suo autore, protagonista della scena culturale cittadina e nazionale, una retrospettiva - allestita presso i Musei Civici agli Eremitani e visitabile fino al 4 novembre 2007 - che ne ripercorre l'intera parabola artistica. Importante figura di riferimento per la comunità degli artisti padovani del secolo scorso, Fulvio Pendini fu tra i fondatori dei gruppi "Il Bastione" e "Il Coccodrillo", nonché animatore e segretario della Mostra Triveneta d'Arte nei difficili anni del periodo post-bellico. La sua produzione, per lo più costituita da oli di diverse dimensioni, affreschi o grandi pannelli decorativi realizzati sia per privati sia per pubbliche istituzioni, vede spesso protagonisti suggestivi scenari cittadini - veneti, ma anche toscani, romagnoli, spagnoli, algerini - e nature morte, calate in un contesto che denota estrema attenzione per i valori compositivi dell'immagine e per le scelte cromatiche. La sua biografia rivela un artista che, dal classicismo neogiottesco delle prime opere, è approdato ad un primitivismo incentrato sulla resa d'ambienti popolari e su una rappresentazione stilizzata - d'indubbia matrice medievale - di Padova e di altre città italiane e straniere. Le sue numerose imprese decorative l'hanno reso ideale continuatore della tradizione "murale" di una città - Padova, appunto - da sempre sospesa fra l'eterno mito della classicità e la più audace contemporaneità. Organizzata dal Comune di Padova, Assessorato ai Musei, Politiche Culturali e Spettacolo - Settori Attività Culturali e Musei e Biblioteche, curata da Davide Banzato, Virginia Baradel e Franca Pellegrini, l'esposizione presenta oltre cento opere che illustrano il percorso di Pendini, mettendone in luce l'inclinazione più lirica e sperimentale, peraltro poco nota, l'attività di decoratore di spazi architettonici interni ed esterni, oltre alla vasta produzione a soggetto sacro disseminata nelle chiese dell'area patavina.Alla realizzazione dell'evento ha contributo Banca Aletti (private bank del Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara), nell'ambito del progetto Banca Aletti per l'Arte.