Schiavon Elio
Trattativa privata + 39 3474670115
Maternità
in terracotta invetriata,
dimensioni cm. 40x13,5, anni 50
Maternità
in terracotta policroma invetriata
dimensioni cm.40x13,5, anni 50
Guerriero
vaso scultura in terracotta policroma invetriata,
h. cm.36,5x17,anni 60
Veduta padovana
grande placca in ceramica in collanorazione di Fulvio Pendini, dimensioni cm. 59x36, anni 50 /60
con raffigurazione di animali fantastici
dimensioni cm.16,5x17, anni 50
BIOGRAFIA
Elio Schiavon nasce ad Arzergrande, in provincia di Padova, nel 1925 e compie gli studiballa Scuola d'Arte Ceramica di Nove, allievo di Andrea Parini.
Trasferitosi con la famiglia a Bassano del Grappa lavora come apprendista presso la bottega ceramica "Zortea" e successivamente consegue il magistero artistico all'Accademia di Venezia.
All'inizio degli anni Cinquanta sposa Linda Metta che presto diviene una sua preziosa collaboratrice.
Negli stessi anni esordisce presentando i suoi primi lavori a varie Mostre e Concorsi e nel 1954 apre una propria fornace, denominata "Schiavon Ceramiche" a Padova dove realizza una produzione di tipo commerciale affiancata da alcune creazioni in monotipo di ispirazione arcaicizzante.
Nella seconda metà degli anni Cinquanta al laboratorio viene affiancata una scuola-bottega.
Nel 1964 Elio Schiavon trasferisce la sua attività ad Abano Terme.
Alla fine degli anni Ottanta lascia la manifattura nelle mani del figlio Luca.
Elio Schiavon muore a Tonadico, in provincia di Pordenone, nel 2004.
Le opere di elio Schiavon sono presenti in importanti collezioni private e pubbliche.
una importante collezione fu creata da Bantele a Monaco di Baviera.
Pomodoro Giò
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Trattativa privata + 39 3474670115
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Piatto in ceramica
denominato Leonardo
diametro cm. 28, esemplare N° 533/1600
BIOGRAFIA
Giorgio Pomodoro, in arte Giò Pomodoro (Orciano di Pesaro, 17 novembre 1930 – Milano, 21 dicembre 2002), è stato uno scultore, orafo, incisore e scenografo italiano. Viene considerato uno fra i più importanti scultori astratti del panorama internazionale del XX secolo.Fratello del noto scultore Arnaldo Pomodoro.
Nacque ad Orciano di Pesaro il 17 novembre 1930. Studiò presso l'istituto per geometri di Pesaro, città in cui si trasferì con la famiglia nel 1945 e in cui imparò la cesellatura, nella bottega di un anziano orafo. Nel 1954 dopo la morte del padre e dopo un breve soggiorno a Firenze dove incontra l'architetto Gigliola Gagnoni, che diverrà sua moglie, si trasferì a Milano e già, a partire dal 1955, cominciò a esporre le sue opere alla galleria Numero di Firenze, poi alla galleria Montenapoleone e alla galleria del Naviglio di Milano, alla galleria del Cavallino di Venezia e alla galleria dell'Obelisco di Roma. Collaborò nella rivista Il Gesto e assieme al fratello maggiore Arnaldo e con artisti del calibro di Piero Dorazio, Gastone Novelli, Giulio Turcato, Tancredi Parmeggiani, Achille Perilli e Lucio Fontana, presentò delle opere alle mostre del gruppo Continuità, che vedevano la partecipazione anche dei critici Guido Ballo, Giulio Carlo Argan, e Franco Russoli.
Giò Pomodoro, Sole deposto. Opera sita nel centro della piazzetta voluta dall'artista, sorta laddove in precedenza si ergeva la casa natìa.
Più tardi però si staccò da questi artisti e dapprima si diresse incontro a un pensiero di "rappresentazione razionale dei segni" (ca. 1953 - 1959) e si dedicò attivamente alla ricerca scultorea, partendo giovanissimo con le prime esperienze informali sul segno. In un secondo momento approdò al "ciclo della materia, del vuoto e della geometria" (ca. 1958 – 1972) con Superfici in tensione, Folle e poi trasformando le tensioni in torsioni con Soli, Archi e Spirali. Predilesse ampie aree fluttuanti in bronzo e grandi blocchi scolpiti nel marmo o squadrati con rigidezza nella pietra. In queste opere solitamente si aprono degli spazi vuoti che lasciano irrompere la luce del sole. Il sole è spesso il soggetto delle sue opere, a cui sono legati dei precisi significati ideologici dell'autore.
Fu invitato alla XXVIII Biennale di Venezia del 1956 ove vi espose gli Argenti fusi su osso di seppia, dedicati al poeta Ezra Pound. Nel 1959 fu invitato anche a documenta 2 di Kassel, in Germania, e vi espose Fluidità contrapposta e nello stesso anno partecipò alla Biennale dei giovani artisti di Parigi con Superfici in tensione, vincendo il premio per la scultura insieme ad Anthony Caro. Nel 1961 tenne due mostre personali alla galleria internazionale di Parigi e alla galleria Blu di Milano. Venne invitato per la seconda volta alla XXXI Biennale di Venezia del 1962. Dal 1965 si dedicò alle opere Radiali e Quadrati. Tra il 1966 e il 1967 soggiornò due volte negli Stati Uniti per presentare alcuni suoi lavori alla galleria Marlborough e alla galleria Martha Jackson di New York. A partire dagli anni '70 iniziarono gli ultimi due cicli della sua vita artistica, in cui si dedicò a numerose opere voluminose e monumentali presso il suo studio di Querceta in Versilia.
Nel 1978 realizzò anche le scenografie dell'opera verdiana La forza del destino, rappresentata all'Arena di Verona nell'estate dello stesso anno. In questo anno partecipò per la terza volta alla Biennale di Venezia. Nel 1980 si occupò della scenografia del Flauto magico di Mozart, rappresentato a La Fenice di Venezia. Nel 1984 prese parte alla sua quarta e ultima Biennale di Venezia. Dopo essere stato colpito da ictus, sebbene risiedesse e vivesse a Querceta da tempo, decise di tornare a morire a Milano, circondato ancora dalla sua arte, nel suo studio di via San Marco. Si spense il 21 dicembre 2002.
Bedin Lina
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BIOGRAFIA
Bedin Lina, Artista Padovana molto attiva, partecipa a nmerose collettive aritistische.
l'ultima esposizione :
“ERA ABANO PITTURA E SCULTURA” è curata dal Prof. Giampietro Cudin, e proporrà opere di Fernando Graziano, Francesco Scurti, Aldo Fumarola, Dionisio Gardini, Giovanni Salmaso, Luigi Mazzon, Imerio Trevisan, Alberto Verza, Lina Bedin, Carla Rigato, Riccardo Demel, Vinicio Boscaini, Ilario Federico Nacinovich, Gabrie Pittarello, Antonio Zerbetto, Guido Dragani, Enrico Ghiro, Stefano Baschierato, Luigi Dalla Vigna, Antonio Ferro, Elio Schiavon, Amleto Sartori.